| Il Football Club Internazionale Milano nasce al ristorante "L'Orologio" la sera del 9 marzo 1908 da una costola di 43 dissidenti del preesistente Milan Football and Cricket Club il quale, in seguito al divieto di far giocare calciatori stranieri, aveva deciso di non partecipare a nessun torneo nazionale. Il nome scelto per la nuova squadra vuole simboleggiare la volontà cardine della società: dare la possibilità a giocatori non italiani di vestire questa maglia. Tutt'ora l'Inter si contraddistingue ogni anno per avere in rosa una folta rappresentanza straniera.
L'Inter vince il suo primo scudetto nel 1910 a cui seguono delle stagioni fiacche; lo scoppio della Prima guerra mondiale interrompe ogni attività sportiva, che viene ripresa nel 1920, anno che vede l'Inter prevalere per la seconda volta.
Con l'arrivo del "Ventennio" l'Inter, simboleggiata in questo periodo dall'estro di Giuseppe Meazza, si trova costretta ad adeguarsi alle ragioni di partito: al PNF non piace il nome della società, troppo poco italiano e soprattutto drammaticamente uguale al nome della Terza Internazionale Comunista. Così nel 1928 l'Inter si fonde con l'Unione Sportiva Milanese e assume la denominazione di Società Sportiva Ambrosiana, poi mutata in Ambrosiana-Inter, che manterrà fino al 1945. Con questo nome vincerà tre scudetti (1930, 1938 e 1940) e la sua prima Coppa Italia, nel 1939.
Dopo la guerra, ci sono vari anni a corrente alternata, come un secondo posto nel 1948/49 della tragedia di Superga, dietro al Grande Torino, per poi arrivare alle due affermazioni consecutive del 1952/53 e del 1953/54 sotto la guida di Alfredo Foni. Grandi calciatori di quel tempo sono Benito Lorenzi, Lennart Skoglund e István Nyers.
Nel 1955 arriva alla presidenza Angelo Moratti. Dopo alcuni anni di assestamento, durante i quali Antonio Valentin Angelillo stabilisce il record di segnature per tornei a 18 squadre (ben 33 reti nel 1958/59), arriva all'Inter dal Barcellona il mago Helenio Herrera: nasce la Grande Inter di Giacinto Facchetti, Mario Corso, Luis Suarez e Sandro Mazzola, figlio del grande Valentino. Questa vincerà tre scudetti in quattro anni (perdendo il quarto allo spareggio contro il Bologna), tra cui quello della stella nel 1965/66, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali.
Nel 1968, alla fine del ciclo, se ne vanno sia Moratti che Herrera. La presidenza passa a Ivanoe Fraizzoli, che tornerà allo scudetto nel 1970/71, con Giovanni Invernizzi in panchina e con Boninsegna capocannoniere. Nel 1978 l'Inter vince di nuovo dopo 39 anni la Coppa Italia, trionfo ripetuto nel 1982, e nel 1980 il suo dodicesimo scudetto. Bordon, Altobelli, Beccalossi e Oriali le bandiere dell'epoca.
Nel 1984 diventa presidente Ernesto Pellegrini, che compra campioni come Karl Heinz Rummenigge e Vincenzo Scifo e porta a Milano l'allenatore Giovanni Trapattoni. Nel 1989 arriva un nuovo scudetto, con una squadra che firma il record di punti per il campionato a 18 squadre (58), e l'anno dopo la prima Supercoppa italiana. Nell'Inter dei record militano, tra gli altri, lo zio Giuseppe Bergomi, Aldo Serena, Nicola Berti, Lothar Matthäus. Il tedesco Jurgen Klinsmann arriverà invece l'anno dopo, dando, con Matthäus e Brehme, una matrice teutonica all'Inter di quegli anni.
Gli anni novanta portano gloria all'Inter solo in campo europeo: infatti, mentre in campionato generalmente stenta, dall'Europa, dove è per quattro volte finalista, arrivano tre coppe UEFA, di cui addirittura due contro le squadre della capitale, la Roma nel 1991 e la Lazio nel 1998.
Intanto, nel 1995, i Moratti tornano alla guida della società, che viene acquistata da Massimo, il figlio di Angelo. I risultati però non sono all'altezza degli investimenti del presidente, spesso maggiori rispetto a quelli delle altre squadre: nonostante la presenza di campioni di assoluto valore come Ronaldo, Christian Vieri e Roberto Baggio, la squadra non arriva mai oltre il secondo posto raggiunto solo nel 1997/98 e nel 2002/03. Nel 1998, in un'annata contraddistinta da forti polemiche sugli arbitraggi, lo scontro diretto è un controverso Juventus-Inter 1-0 del 26 aprile 1998, caratterizzato da una contestata decisione arbitrale riguardo un contatto tra Ronaldo e Iuliano in area bianconera, che ha addirittura provocato una discussione in Parlamento.
Il 2002 sembra essere l'anno buono per l'arrivo di uno scudetto che manca ormai da tanto tempo: in panchina c'è Hector Raúl Cúper e la squadra è convinta dei propri mezzi. Il sogno però si rompe all'ultima giornata, il 5 maggio, dopo un campionato condotto quasi interamente in testa: l'Inter perde 4-2 con la Lazio e si fa superare dalla Juventus e dalla Roma; l'anno dopo la squadra si piazza seconda, di nuovo dietro la Juventus, ed in campo internazionale raggiunge le semifinali di Champions League, dove viene eliminata nel derby dal Milan solo per le reti segnate in trasferta (0-0; 1-1).
Dopo altri anni a corto di vittorie, nel 2005, con Roberto Mancini in panchina, l'Inter giunge terza e vince la quarta Coppa Italia e, pochi mesi dopo, la seconda Supercoppa Italiana vincendo 0-1 a Torino contro la Juventus. Nella stagione successiva finisce terza, ma viene dichiarata campione d'Italia d'ufficio dalla FIGC a seguito del terremoto dovuto allo scandalo Calciopoli; inoltre vince di nuovo la Coppa Italia, in finale ancora contro la Roma. La stagione 2006-07 si apre con la vittoria della Supercoppa Italiana.
Il 22 aprile 2007 l'Inter conquista il suo 15° scudetto con 5 giornate d'anticipo, eguagliando un record, al termine di una stagione caratterizzata dal dominio incontrastato dei nerazzurri in campionato.
Record e curiosità storiche A conclusione della Serie A 2006/07 l'Inter si è classificata 15 volte prima, 13 volte seconda e 15 volte terza. In quasi 100 anni di storia è terminata tra le prime tre nel 43% dei casi. Dall'avvento del girone unico, l'Inter è stata 13 volte Campione d'inverno (1929/30, 1937/38, 1939/40, 1952/53, 1953/54, 1962/63, 1964/65, 1965/66, 1970/71, 1979/80, 1988/89, 2006/07). L'Inter è l'unica squadra italiana ad aver sempre militato nel campionato di Serie A sin dal 1929, anno dell'istituzione del torneo a girone unico (75 partecipazioni). L'Inter detiene il record di 17 vittorie consecutive in Serie A, stabilito fra il 25 ottobre 2006 (Inter - Livorno 4-1) ed il 25 febbraio 2007 (Catania - Inter 2-5). A conclusione della stagione 1988/89, l'Inter ha totalizzato l'85,29% dei punti disponibili in Serie A (58 su 68, media inglese +7), record tuttora imbattuto. L'Inter è l'unica squadra italiana ad aver vinto Scudetto, Coppa dei Campioni e Coppa Intercontinentale nello stesso anno, il 1965. La squadra nerazzurra è finora l'unica ad aver vinto Supercoppa Italiana, Coppa Italia e campionato nello stesso anno. È avvenuto nella stagione 2005-06, quando dopo aver vinto la Supercoppa Italiana (alla quale partecipava come detentrice della coppa nazionale) e della Coppa Italia, si è aggiudicata il campionato per delibera FIGC. L'Inter detiene il record italiano di 11 vittorie consecutive fuori casa in campionato, stabilito fra il 28 ottobre 2006 (Milan - Inter 3-4) e il 18 marzo 2007 (Ascoli - Inter 1-2). Nel 1964 l'Inter è stata la seconda squadra italiana a vincere la Coppa dei Campioni, la prima a farlo senza subire sconfitte. È stata poi la prima italiana a vincere la Coppa Intercontinentale. Nella stagione 2006/07 l'Inter si è aggiudicata il 15° scudetto con 5 giornate d'anticipo, record in comune con il Grande Torino (nel 1947/48) e la Fiorentina (nel 1955/56): allora però la vittoria valeva 2 punti. Nel 2006/07 l'Inter ha vinto 15 volte in trasferta, nuovo record italiano. Il precedente record apparteneva alla Juventus 1949/50 con 14 vittorie. Nella stessa stagione i nerazzurri hanno vinto 28 volte, nuovo record italiano. L'Inter è l'unica squadra italiana ad aver sconfitto i padroni di casa all'Highbury di Londra. Il 17 settembre 2003 ha infatti battuto l'Arsenal 0-3 in Champions' League. Negli anni Sessanta l'Inter ha introdotto gli abbonamenti stagionali allo stadio per prima in Italia [2] Il 30 luglio 1995 l'Inter è stata la prima società calcistica italiana a dotarsi di un sito internet, che nel 2002 risultava uno dei siti calcistici più visitati in Italia [3]. Il 20 settembre 2000 ha iniziato le trasmissioni Inter Channel, canale televisivo tematico dell'Inter, sulla piattaforma satellitare D+ (SKY dal luglio 2003). Durante la stagione 2006/07 l'Inter raggiunge la media inglese più alta della storia con un +22 alla 30ª giornata[4], raccogliendo il 91% dei punti disponibili (79 su 87), e il distacco più grande sulla seconda (+20 sulla Roma). Poiché in passato la maggior parte della tifoseria del Milan apparteneva alla classe proletaria ed era spesso immigrata, i rivali dell'Inter li apostrofavano come "casciavìtt" (cacciaviti). A loro volta i rossoneri chiamavano i cugini "bauscia" (gradassi), riferendosi a uno degli stereotipi della borghesia meneghina di cui la tifoseria nerazzurra era prevalentemente composta. Negli ultimi quarant'anni questo divario è andato appianandosi fino a essere ormai assente.
Risultati storiciVittorie consecutive in partite ufficiali (indipendentemente dalla competizione giocata): 11 partite (dal 28 novembre 1909 al 7 marzo 1910 e dal 25 ottobre al 2 dicembre 2006). Stagione 1909/10
Inter - Juventus 1-0, 28 novembre 1909 Torino - Inter 3-4, 5 dicembre 1909 Inter - Genoa 2-0, 12 dicembre 1909 Pro Vercelli - Inter 1-2, 19 dicembre 1909 Inter - Ausonia 6-2, 2 gennaio 1910 U.S. Milanese - Inter 2-5, 16 gennaio 1910 Inter - U.S. Milanese 7-2, 30 gennaio 1910 Milan - Inter 0-5, 6 febbraio 1910 Inter - Andrea Doria 5-0, 20 febbraio 1910 Inter - Milan 5-1, 27 febbraio 1910 Andrea Doria - Inter 1-3, 7 marzo 1910 Valide per il Campionato 1909/10 Stagione 2006/07
Inter - Livorno 4-1, 25 ottobre 2006 (Serie A) Milan - Inter 3-4, 28 ottobre 2006 (Serie A) Spartak Mosca - Inter 0-1, 31 ottobre 2006 (Champions' League) Inter - Ascoli 2-0, 5 novembre 2006 (Serie A) Messina - Inter 0-1, 9 novembre 2006 (Coppa Italia) Parma - Inter 1-2, 12 novembre 2006 (Serie A) Inter - Reggina 1-0, 19 novembre 2006 (Serie A) Inter - Sporting Lisbona 1-0, 22 novembre 2006 (Champions' League) Palermo - Inter 1-2, 26 novembre 2006 (Serie A) Inter - Messina 4-0, 29 novembre 2006 (Coppa Italia) Inter - Siena 2-0, 2 dicembre 2006 (Serie A)
Campionato Maggior vittoria: Inter - Vicenza 16-0 del 10 gennaio 1915. In Serie A: Inter - Casale 9-0 del 10 settembre 1933. Maggior sconfitta: Juventus - Inter 9-1 del 10 giugno 1961[5]. Maggior numero di reti in una stagione: 113 reti nel 1913/14. In Serie A: 107 reti nel 1950/51. Massima serie positiva: 33 partite (dalla 37ª giornata 2005/06 alla 32ª giornata 2006/07, con un bilancio di 25 vittorie e 8 pareggi[4]). Massima serie negativa: 10 partite (dalla 7ª alla 16ª giornata del girone B - Lega Nord 1921/22 (campionato CCI), con un bilancio di 7 sconfitte e 3 pareggi). In Serie A: 8 partite (dalla 22ª alla 29ª giornata 1947/48, con un bilancio di 5 sconfitte e 3 pareggi). Vittorie consecutive: 17 partite (dalla 8ª alla 25ª giornata[4] 2006/07). Sconfitte consecutive: 5 partite (dalla 21ª alla 25ª giornata 1947/48, dalla 10ª alla 14ª giornata 1955/56 e dalla 29ª alla 33ª giornata 1956/57). Pareggi consecutivi: 7 partite (dalla 7ª alla 13ª giornata 2004/05). Vittorie in una stagione: 28 nel 2006/2007. Sconfitte in una stagione: 19 partite nel 1947/48. Pareggi in una stagione: 18 partite nel 2004/05. Cannoniere stagionale: 37 reti di Luigi Cevenini nel 1919/20. In Serie A: 33 reti di Antonio Valentin Angelillo nel 1958/59. Cannoniere in una singola gara: 7 reti di Luigi Cevenini (Inter - Vicenza 16-0 del 10 gennaio 1915 e Inter - G.C. Legnanesi 12-0 del 28 novembre 1920). In Serie A: 5 reti di Giuseppe Meazza (Inter - Bari 9-2 del 9 gennaio 1938) e Antonio Valentin Angelillo (Inter - Spal 8-0 del 12 ottobre 1958).
Coppa dei Campioni/Champions League Maggior vittoria: Inter - Dinamo Bucarest 6-0 dell'11 novembre 1964. Maggior sconfitta: Inter - Arsenal 1-5 del 25 novembre 2003. Cannoniere stagionale: 10 reti di Adriano nel 2004/05. Cannoniere singola gara: 3 reti di Adriano (Inter - Porto 3-1 del 16 marzo 2004/05).
Coppa Italia Maggior vittoria: Mantova - Inter 0-7 del 14 settembre 1958. Maggior sconfitta: Parma - Inter 6-1 del 29 novembre 2000 Massima serie positiva: 28 partite (dagli ottavi di andata del 2003/04 alla semifinale di ritorno del 2006/07, con un bilancio di 18 vittorie e 10 pareggi). Cannoniere stagionale: 9 reti di Boninsegna (1973/74) e Altobelli (1981/82). Cannoniere singola gara: 5 reti di Firmani (Mantova - Inter 0-7 del 14 settembre 1958).
La rivalità con le "Merengues" La squadra del Real Madrid si può considerare la rivale storica dell'Inter in campo internazionale: dal 1931 si sono fronteggiati in ben 22 incontri totali.
Tour Europeo 1931 - Internazionale - Real Madrid 2-3 (a Milano) (incontro amichevole) Trofeo Mohammed V 1962 - Internazionale - Real Madrid 1-0 (a Casablanca) (incontro amichevole) Finale Coppa dei Campioni 1963/64 - Inter - Real Madrid 3-1 (a Vienna) Semifinali Coppa dei Campioni 1965/66 - Real Madrid - Inter 1-0; 1-1 Quarti di Finale Coppa dei Campioni 1966/67 - Inter - Real Madrid 1-0; 2-0 Semifinali Coppa dei Campioni 1980/81 - Real Madrid - Inter 2-0; 0-1 Quarti di Finale Coppa delle Coppe 1982/83 - Inter - Real Madrid 1-1; 1-2 Coppa del Presidente 1982 - Real Madrid - Internazionale 0-1 (a Guayaquil) Semifinali Coppa UEFA 1984/85 - Inter - Real Madrid 2-0; 0-3 Semifinali Coppa UEFA 1985/86 - Inter - Real Madrid 3-1; 1-5 (dts) Trofeo Fiorucci 1993 - Real Madrid - Internazionale 2-1 (a Londra) (incontro amichevole) Trofeo Santiago Bernabéu 1993 - Real Madrid - Inter 2-2 (Inter ai rigori) (incontro amichevole) Girone prima fase Champions League 1998/99 - Real Madrid - Inter 2-0; 1-3 Trofeo Pirelli 1999 - Inter - Real Madrid 2-3 (incontro amichevole) Trofeo Santiago Bernabéu 2001 - Real Madrid - Inter 1-2 (incontro amichevole)
I presidenti dell'Inter
1908-1909 - Giovanni Paramithiotti 1909-1910 - Ettore Strauss 1910-1912 - Carlo De Medici 1912-1914 - Emilio Hirzel 1914-1914 - Luigi Ansbacher 1914-1919 - Giuseppe Visconti Di Modrone 1919-1920 - Giorgio Hulss 1920-1923 - Francesco Mauro 1923-1926 - Enrico Olivetti 1926-1929 - Senatore Borletti 1929-1930 - Ernesto Torrusio 1930-1932 - Oreste Simonotti 1932-1942 - Ferdinando Pozzani 1942-1955 - Carlo Masseroni 1955-1968 - Angelo Moratti 1968-1984 - Ivanoe Fraizzoli 1984-1995 - Ernesto Pellegrini 1995-2004 - Massimo Moratti 2004-2006 - Giacinto Facchetti 2006 - Massimo Moratti
Gli allenatori
1909-15 - Virgilio Fossati 1919-20 - Nino Resegotti e Francesco Mauro 1922-24 - Bob Spotiswood 1924-26 - Paulo Schiedler 1926-28 - Árpád Weisz 1928-29 - Josef Viola 1929-31 - Árpád Weisz 1931-32 - Istvan Toth 1932-34 - Árpád Weisz 1935-36 - Gyula Feldmann 1936 - Albino Carraro 1936-38 - Armando Castellazzi 1938-40 - Tony Cargnelli 1940-41 - Giuseppe Peruchetti e Italo Zamberletti 1941-42 - Ivo Fiorentini 1942-43 - Giovanni Ferrari 1945-46 - Carlo Carcano 1946 - Nino Nutrizio 1947-48 - Giuseppe Meazza 1948 - Carlo Carcano 1948 - John Astley 1949-50 - Giulio Cappelli 1950-52 - Aldo Olivieri 1952-55 - Alfredo Foni 1955 - Aldo Campatelli 1955-56 - Giuseppe Meazza 1956 - Annibale Frossi 1957 - Luigi Ferrero 1957 - Giuseppe Meazza 1957-58 - John Carver 1958 - Giuseppe Bigogno 1959-60 - Aldo Campatelli 1960 - Camillo Achilli 1960 - Giulio Cappelli 1960-68 - Helenio Herrera 1968-69 - Alfredo Foni 1969-71 - Heriberto Herrera 1971-73 - Giovanni Invernizzi 1973 - Enea Masiero 1973 - Heriberto Herrera 1974 - Enea Masiero 1974-75 - Luis Suarez 1976-77 - Giuseppe Chiappella 1977-82 - Eugenio Bersellini 1982-83 - Rino Marchesi 1983-84 - Luigi Radice 1984-86 - Ilario Castagner 1986 - Mario Corso 1986-91 - Giovanni Trapattoni 1991 - Corrado Orrico 1992 - Luis Suarez 1992-94 - Osvaldo Bagnoli 1994 - Giampiero Marini 1994-95 - Ottavio Bianchi 1995 - Luis Suarez 1995-97 - Roy Hodgson 1997 - Luciano Castellini 1997-98 - Luigi Simoni 1999 - Mircea Lucescu 1999 - Luciano Castellini 1999 - Roy Hodgson 1999-01 - Marcello Lippi 2001 - Marco Tardelli 2001-03 - Héctor Raul Cúper 2003 - Corrado Verdelli 2003-04 - Alberto Zaccheroni 2004-oggi - Roberto Mancini
La maglia nerazzurra
Storia della divisa ufficiale L'ideatore dell'emblema interista è il grafico e pittore Giorgio Muggiani, socio fondatore del club nonché segretario della società. Egli, proprio mentre la secessione dal Milan diventa realtà, elabora un moderno logo in cui, su campo dorato, sono intrecciate le lettere bianche FCIM (Football Club Internazionale Milano), delimitato da un cerchio nero e uno azzurro, colori che simboleggiano la notte ed il cielo; il nerazzurro a bande verticali diviene la tinta delle divise ufficiali della società. Maglia e colori sociali cambiano però nell'estate del 1928 insieme al nome ("Società Sportiva Ambrosiana"). La divisa ufficiale diviene bianca rossocrociata (colori di Milano) e segnata dal Fascio littorio. Dal Campionato successivo e fino all'estate 1932 si ritorna alle fasce verticali nerazzurre, affiancate però ai colori della U.S. Milanese con cui l'Inter si è fusa: inizialmente si sceglie un emblema circolare a scacchi bianconeri, poi per far spazio allo Scudetto vinto, alle maglie tali scacchi vengono spostati sul colletto della maglia.
A proposito di divise ufficiali, nella Coppa UEFA del 1998 e nelle Champions League del 2005 e del 2006 è stata adottata la terza divisa ufficiale quale prima maglia. Scelta nel 1998 per motivi di sponsor (le fasce orizzontali così colorate ricordano gli pneumatici prodotti dalla Pirelli) la sua riadozione è dovuta a motivi scaramantici legati alla vittoria in Coppa UEFA. Nell'attuale stagione è stata abbandonata ed è stata sostituita da una prima divisa a dorso nero.
L'Inter, su proposta di Massimo Moratti, ha ritirato la maglia numero 3 in seguito alla morte del Presidente Giacinto Facchetti, avvenuta il 4 settembre 2006. Il 3 era infatti il numero che l'aveva designato durante la carriera. L'ultimo possessore del 3 è stato Nicolas Burdisso, che ora ha la maglia numero 16.
Gli sponsor Inno Hit (1981/82) Misura (dal 1982/83 al 1990/91) FitGar (1991/92) Fiorucci (1992/93 al 1994/95) Pirelli (dal 1995/96). Nella stagione 2005/06 per ragioni commerciali il logo dello sponsor Pirelli è stato sostituito in alcune partite da altre diciture, come "Pirelli Gomme" in cinese e "Pirellifilm.com". La particolare dicitura in cinese è stata poi riproposta nella stagione 2006/07.
La polisportiva Inter Per un breve periodo, durante gli anni venti, l'Inter fu una società polisportiva con squadre iscritte ai campionati nazionali di calcio, basket e rugby: nel 1928, nella fusione con l'Unione Sportiva Milanese che avrebbe dato vita all'Ambrosiana, oltre alle maglie con la croce arrivò anche la sezione di rugby, che venne anch'essa battezzata Ambrosiana Milano. Nel 1929 e nel 1930 la squadra vinse i primi due campionati nazionali; nello stesso 1930 però la società polisportiva venne disciolta e l'Ambrosiana Rugby cambiò nome in Amatori Rugby Milano, divenendo autonoma. Conservò però l'intera struttura societaria e il parco giocatori, oltre che i diritti e i titoli sportivi, tra cui i 2 scudetti vinti.
Un'Internazionale di basket inoltre partecipò alle primissime edizioni del campionato di basket, vincendo l'edizione del 1923.
Nel 1950 l'Inter tornò una polisportiva cooptando nelle sue fila il più glorioso club italiano di hockey su ghiaccio, l'Hockey Club Milano, che divenne l'H.C. Milano-Inter. Divenne campione d'Italia nel 1950, 1951, 1952 e 1954 e vinse la Coppa Spengler, una sorta di antesignana della Coppa Campioni d'Europa di hockey nel 1953 e 1954, prima di sparire nel 1956 per problemi economici e fondersi con l'altra squadra di Milano.
Tifoseria Curva Nord del MeazzaIl concetto di tifoseria organizzata allo stadio è stato introdotto a Milano da Helenio Herrera negli anni Sessanta[2].
La Curva Nord è il settore dello stadio dove la tifoseria interista si schiera durante le partite; essa è divisa in vari gruppi ultras, tra cui: Boys San 1969, Pessimi Elementi 2000, Viking 1984, Bulldogs 1988, Ultras, Imbastisci 1990, Irriducibili 1988, Monkey, Brianza Alcoolica 1985, Decisi, Milano Nerazzurra 1979, Asterix 2004, Boys Roma 1978, Squilibrati 2006, Fò Dè Cò 2000 e Last Flag 2004.
Le presenze allo stadio arrivano all'apice, arrivando sempre intorno all'esaurimento dei posti, quando ci sono le sentitissime sfide con le rivali storiche: il "Derby di Milano" contro il Milan e il "Derby d'Italia" contro la Juventus.
InnoL'inno dell'Inter si intitola C'è solo l'Inter, canzone ideata, composta e prodotta da Elio per l'etichetta Hukapan risalente al 2002. Di seguito le informazioni complete:
Graziano Romani - voce e cori Elio - piano, chitarra e cori Fabrizio "Tede" Tedeschini - chitarra elettrica Francesco Germini - organo e cori Alex Class - basso Max Baldaccini - batteria C'è solo l'Inter è dedicata a Peppino Prisco e i proventi ricavanti dalla sua vendita sono stati devoluti a sostegno dell'attività di Emergency.
Risalente al marzo 1984 è invece un vecchio inno, chiamato Cuore Nerazzurro, composto dallo storico gruppo musicale dei Camaleonti.
Pazza Inter è invece una canzone cantata dai giocatori stessi, registrata il 22 agosto 2003 negli studi del network radiofonico RTL 102.5, che fa parte di Inter Compilation, progetto discografico pubblicato dall'etichetta DinDonDan e distribuito da Sony Music Italia contenente brani dedicati al mondo del pallone. La realizzazione di Pazza Inter è stata curata da Paolo Barillari e Dino Stewart (testo), Goffredo Orlandi (musica), Luca Vittori (digital editing), e sulle sue note è stato registrato un video che mostra i calciatori durante la registrazione e in varie scene di una giornata-tipo al centro sportivo. Pazza Inter ha ormai sostituito l'inno negli usi tipici, come la trasmissione allo stadio prima delle partite casalinghe.
|